Tempio di Ercole Vincitore

Anche chiamato "tempio di Ercole Oleario", erroneamente definito tempio di Vesta (a causa della sua forma circolare), il Tempio di Ercole Vincitore si trova nell'attuale Piazza della Bocca della Vertà, vicino al Tempio di Portuno, all'interno del Foro Boario. 

La costruzione risale al 120 a.C. ed è il monumento di marmo più antico rimasto praticamente intatto rinvenuto a Roma.

La copertura originale del tetto è andata distrutta (quella presente è moderna): ne rimangono solo alcune lastre sparse. 

Si è potuti risalire al nome della divinità venerata nel tempio grazie ad un'iscrizione posta su quella che era la probabile base della statua del dio e che riporta la dicitura Hercules Olivarius (è riportato anche il nome dello scultore, il greco Skopas Minore).

Il tempio si trova nel Foro Boario non a caso: Ercole era infatti anche il protettore dei commerci.

Il tempio venne poi fatto restaurare da Tiberio nel 15 d.C., forse dopo l'inondazione avvenuta proprio in quell'anno).

Deve la sua conservazione al fatto di essere stato utilizzato, nel corso dei secoli, come chiesa: nel 1132 venne infatti consacrato a Santo Stefano delle Carrozze; nel XVII secolo prese il nome di Chiesa di Santa Maria del Sole.

La struttura riprende quella che era propria del Tempio di Ercole Invitto, che risiedeva presso l'Ara Massima e che fu distrutto nel XV secolo. Sia l'architettura che le decorazioni ricalcano modelli tardo-ellenici molto in voga a Roma nel II secolo a.C.

Tutto il Tempio è un monoptero (colonnato circolare delimitato da una sola fila di colonne), è in marmo bianco greco (cosiddetto pentelico), ha una circonferenza di 14,8 metri, poggia su un basamento di cappellaccio, che a sua volta poggia su una piattaforma di tufo. Il basamento ingloba lo sbocco della Cloaca Maxima. La base del Tempio possiede gradini (e non podi, come nella tradizione italica).

Le colonne che circondano il Tempio sono alte 10,6 metri e terminano con capitelli corinzi; 11 colonne e 9 capitelli risalgono al restauro di Tiberio e sono riconoscibili perchè in marmo di Luni.

All'interno si osservano degli affreschi raffiguranti Madonne e Santi.

 

 

 

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